Per le persone non troppo ferrate sull’alimentazione plant-based e su quali cibi siano adatti alla scelta animal-free, il carrello della spesa vegan può dar l’idea di un luogo triste, desolato, con tre o quattro verdure crude e del tofu scondito. Ma è davvero così?
Chiaramente no, anzi: se si presta attenzione al supermercato o al proprio negozio di fiducia, ci si può render conto che la spesa vegan non è poi così radicalmente diversa da quella onnivora, salvo evidenti discrepanze quando si tratta di alimenti di origine animale. Anzi, ti diremo di più: è probabile che una buona percentuale della tua spesa settimanale sia già plant-based. Scommettiamo? Facciamo un piccolo tour di un ideale supermercato riempiendo due diversi carrelli: uno vegan, uno onnivoro.
Il reparto ortofrutta
Qui, c’è poco da dire: è il regno in cui i vegani possono raccogliere a piene mani per portare in tavola piatti squisiti e 100% plant-based. Che sia al supermercato, al mercato o nel negozietto sotto casa, dove ci sono frutta e verdura ci sono alimenti adatti quasi sempre ai vegani (salvo, a volte, qualche false friend di cui abbiamo parlato qui).
Anche gli onnivori o flexitariani che seguono un’alimentazione completa e bilanciata sono soliti far rifornimento di vegetali appena inizia la spesa. Quindi il primo step è sostanzialmente identico.
Prodotti in scatola, dai legumi ai sughi
Anche qui, tra gli svariati legumi in scatola o i sottoli di carciofini, funghi o melanzane, è facile che onnivori e vegani mettano nel carrello prodotti simili se non identici: ai vegani è richiesto uno scrupolo in più per leggere l’etichetta di qualche prodotto dubbio, ma per comprare le olive in salamoia, per esempio, non dovrebbero esserci problemi di sorta.
Stesso discorso per passate di pomodoro e sughi pronti: di 100% vegetali ce ne sono ormai talmente tanto che non ci si fa nemmeno più caso, tanto che sicuramente ti sarà capitato di comprare pesti o sughi pronti vegetali buoni come quelli tradizionali. Anche qui, quindi, nel carrello vediamo prodotti simili.
Pasta, riso, farina and company
Eccoci nel regno dei carboidrati e, come è facile immaginare, è difficile trovare prodotti che non facciano al caso dei vegani. Chiaro, eliminata la pasta all’uovo o quella ripiena con prodotti animali, quella integrale, di grano duro, farro o senza glutine è tendenzialmente tutta vegan (già, ogni volta che mangi pasta al sugo fai un pasto vegetale, lo sapevi?). Stessa cosa per il riso o altri cereali come l’orzo, l’avena o il mais.
Colazione
Qui bisogna fare più attenzione, ma è sempre più facile trovare accanto ai biscotti che generalmente si acquistano per la colazione alternative vegan o prodotti che, involontariamente, vegan lo sono già.
Se sei onnivoro scegliere cosa mangiare a colazione impiegherà pochi secondi, i vegani li riconosci perché sono quelli che leggono le etichette in cerca di latte, miele o altri derivati animali all’interno di biscotti, creme spalmabili o brioche.
Il bivio: il carrello della spesa vegan e i prodotti di origine animale
Il grande bivio, la spaccatura tra due carrelli sostanzialmente identici, arriva chiaramente ai prodotti di origine animale. Carne, pesce, latticini, uova: sono questi i prodotti che non troverai nel carrello di un vegano che invece fanno capolino in quello onnivoro.
Prodotti che, da un punto di vista prima di tutto etico, i vegani rifiutano perché arrivano sulle nostre tavole come frutto di sofferenza, sfruttamento di esseri senzienti che non ci devono nulla e che non sono sulla Terra per assolvere il dovere di diventare cibo per l’uomo. Evitarli anche solo per una volta al giorno – o provare a eliminarli completamente durante il Veganuary, il mese che promuove la scelta vegan – è sicuramente un buon passo per rendere quel carrello più etico e sostenibile, alleggerito da cibi che nascondono sofferenze atroci e spesso taciute.
Abbiamo visto in questo contenuto come il carrello della spesa vegan contenga tanti altri alimenti a cui siamo già abituati (non solo tempeh, salsa di soia, tahina ecc): rinunciare alla carne o al pesce non significa trasformare completamente la propria alimentazione, quanto più inquadrarla da un altro punto di vista più consapevole, sostenibile, futuribile. E chi sa, magari anche il tuo carrello della spesa sarà sempre più simile a quello di tanti vegani che fanno acquisti proprio accanto a te.
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