La sofferenza degli animali allevati in gabbia torna al centro dell’attenzione con immagini sconvolgenti di conigli confinati in minuscole gabbie. Proprio mentre Bruxelles discute la nomina dei nuovi Commissari, Compassion in World Farming e la coalizione End the Cage Age chiedono all’UE di vietare queste pratiche crudeli mantenendo l’impegno assunto due anni fa, mostrando in una nuova video-inchiesta le immagini scolvolgenti della sofferenza dei conigli allevati in gabbia.
Scene di sofferenza e disagio
Le immagini raccolte dagli investigatori di Compassion in World Farming in allevamenti italiani e polacchi descrivono una realtà drammatica: conigli confinati in gabbie talmente piccole da non permettere loro nemmeno di allungare completamente le zampe, ridotti a mordere freneticamente le grate in un disperato tentativo di alleviare la frustrazione. La situazione è particolarmente cupa anche negli allevamenti italiani, dove i conigli sono stipati in gabbie sovraffollate e carenti di spazio verticale.
In uno degli allevamenti, inoltre, gli investigatori hanno assistito a una pratica allarmante legata alla raccolta del seme per l’inseminazione artificiale in cui un coniglio maschio veniva forzato a rapporti con un compagno, una tecnica definita dall’allevatore come utile per “scaldare” i maschi. Nemmeno le cosiddette gabbie “arricchite” offrono un’adeguata alternativa: benché leggermente più ampie, queste strutture non permettono ai conigli di compiere salti consecutivi, un movimento naturale fondamentale per il loro benessere. Inoltre, tali gabbie sono prive di materiali masticabili, indispensabili per la salute psicofisica dei conigli, e sono spesso dotate di pavimentazioni metalliche che causano gravi lesioni alle zampe.
Secondo l’EFSA un coniglio ha bisogno di circa 70 cm per compiere un salto, e le normative europee raccomandano spazi sufficienti per permettere almeno tre salti consecutivi, un requisito che nelle gabbie attuali risulta del tutto disatteso. Negli allevamenti intensivi europei, quasi il 94% dei conigli (circa 70 milioni) è rinchiuso in gabbie che limitano i loro movimenti e ne compromettono la salute, esattamente come accade per altri animali: ogni anno, infatti, oltre 300 milioni di animali, tra cui galline e scrofe, sono confinati in gabbie anguste, senza possibilità di esprimere comportamenti naturali.
Un impegno mancato: la risposta dell’UE
Dati recenti della FAO riportano che nel 2022 sono stati macellati in Europa circa 72 milioni di conigli, un numero in calo rispetto ai 119 milioni registrati nel 2016. Tuttavia, la sofferenza di milioni di conigli rinchiusi in gabbie non è diminuita.
Secondo l’Eurobarometro 2023, quasi tutti i cittadini europei (94%) ritengono che gli animali allevati debbano avere spazio sufficiente per muoversi e vivere una vita dignitosa, e l’89% si oppone fermamente all’uso di gabbie individuali. Nonostante questa forte presa di posizione, la Commissione Europea non ha ancora presentato una legge per vietare definitivamente l’allevamento in gabbia, un impegno assunto nel 2021 grazie alla petizione End the Cage Age, firmata da oltre 1,4 milioni di cittadini.
“Questa video-inchiesta dimostra ancora una volta quanto sosteniamo da sempre”, commentano le associazioni. “E cioè che non può esistere benessere animale in gabbia. Qui non si tratta di ‘mele marce’ del sistema, ma dello standard comune di ‘malessere animale’ che riguarda la quasi totalità degli allevamenti di conigli in Italia e nell’UE”.
Un invito all’ascolto
Alternative senza gabbie sono già in uso in diversi Paesi come Austria, Belgio e Paesi Bassi, dimostrando la fattibilità di un allevamento più etico. Ora la Commissione Europea deve ascoltare le voci di milioni di cittadini e fare un passo concreto verso un’Europa più etica e attenta ai diritti degli animali ponendo finalmente fine all’allevamento in gabbia.
Per maggiori informazioni sulla campagna, visita il sito www.endthecageage.eu/it
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Immagine di copertina – Credit: CIWF.
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