Chiunque cerchi di avvicinarsi al veganismo, è portato a credere che sia uno stile di vita di nicchia, fatto solo per coloro che possono permettersi di spendere di più rispetto al normale anche “soltanto” per mangiare. In realtà, non è affatto vero, essere vegani non è “una cosa da ricchi”! Il cibo vegano non ha un costo maggiore rispetto ai prodotti di origine animale, ecco perché.
Fare la spesa
Andare a fare la spesa è il primo passo da fare per guardarsi intorno. Ormai da qualche anno, gli scaffali dei supermecati offrono una immensa varietà di proposte 100% vegetali tra cui scegliere che, è vero, possono risultare un po’ costose se paragonate a quelle “tradizionali”. Bisogna però valutare due aspetti: i piatti pronti – vegetali o no – così come tofu, tempeh e seitan, non possono e non devono rappresentare la base di un’alimentazione che si possa considerare sana ed equilibrata. Si tratta di sfizi da togliersi ogni tanto, che sicuramente non influiranno granché sul budget destinato alla spesa.
In più, è forse il caso di cambiare prospettiva: invece di chiedersi perché le alternative vegetali costano così tanto, sarebbe più giusto chiedersi perché i prodotti di origine animale costano così poco. Lo sfuttamento del lavoro e degli animali, la produzione intensiva e le condizioni aberranti in cui avviene la produzione contribuiscono certamente ad abbassare i costi, ma a che prezzo? Dal punto di vista etico e della sostenibilità ambientale, ma anche per la salute stessa dei consumatori, si tratta di un traguardo di cui non bisognerebbe essere soddisfatti.
Teniamo conto che fanno parte della nostra tradizione culinaria tante ricette già vegan, nelle quali i protagonisti sono ingredienti semplici e facilmente reperibili. Altre, sono facilmente veganizzabili, quindi in Italia partiamo avvantaggiati: possiamo scegliere di mangiare vegetale senza stravolgere le nostre abitudini, dopotutto. Poi, la base di un’alimentazione plant-based è costituita da tantissimi alimenti vegetali “comuni”, che hanno prezzi molto bassi e accessibili a tutti. Pensiamo a cereali, legumi, semi, frutta e verdura di stagione: niente di così tanto costoso, non trovi?
Qualche esempio concreto
Non credi che si possa risparmiare scegliendo alimenti 100% vegetali? Ecco qualche dato che potrebbe farti cambiare idea:
- Prezzo medio di 1 kg di lenticchie: 2,50 €
Prezzo medio di 1 kg di pollo: circa 13 euro - Prezzo medio di 1 kg di tofu: 10 €
Prezzo medio di 1 kg di carne di vitello: circa 18 € - Prezzo 1 kg di burger vegetali: dai 13 ai 20 €
Prezzo 1 kg di burger di vitello: dai 15 ai 20 €
Il potere è nelle tue mani
Un altro aspetto da tenere in considerazione, riguarda il rapporto domanda-offerta: in genere, i prodotti meno richiesti costano più degli altri. I prezzi vengono abbattuti quando più persone preferiscono un determinato prodotto, quindi comprare prodotti plant based darà un segnale fortissimo a tutta la filiera di produzione, dal fornitore di materie prime al supermercato, passando anche per l’azienda che gestisce il commercio di prodotti all’ingrosso. Tutti questi soggetti, in seguito all’aumento della domanda, decideranno di investire più tempo, spazio, denaro e forza lavoro nella produzione di alimenti plant based, cambiando piano piano le abitudini alimentari di tutti a prezzi molto più vantaggiosi.
A volte basta davvero un piccolo gesto per cambiare le cose, soprattutto in una società basata sui consumi come la nostra.
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