Stella McCartney cavalli

Stella McCartney e i cavalli in passerella a Parigi accanto ai modelli: ecco perché

La stilista britannica Stella McCartney ha organizzato una sfilata in cui sono stati coinvolti un gruppo di cavalli: il motivo è nobile, ma le critiche non sono mancate.

“I miei abiti non hanno ucciso nessuno”: con queste parole, la stilista britannica Stella McCartney ha presentato nei giorni scorsi la sua nuova collezione invernale, su una passerella a dir poco singolare. Non solo la sfilata è stata ospitata all’École Militaire, la più antica scuola di equitazione in Francia, ma accanto ai modelli hanno sfilato anche alcuni cavalli.

Una scelta che ha fatto discutere e ha portato la stilista e l’evento stesso sotto i riflettori globali. Per la prima volta, infatti, McCartney ha portato animali vivi in passerella, con una motivazione che ha spiegato dopo l’evento: “Ci sono sempre così tanta pelle, pelliccia e piume sulle passerelle, soprattutto in inverno. Volevo solo dimostrare che si possono far apparire gli animali in modo diverso“. Con questo evento, il brand ha presentato borse, giacche e stivali realizzati con alternative vegane alla pelle, in particolare con materiali ricavati da uva, mele e funghi (a questo proposito, la stilista ha lanciato nel 2021 la prima borsa al mondo realizzata in pelle di funghi).

Non una scelta del tutto inaspettata, quindi, visto che la stilista ha fatto della moda (quasi del tutto) animal-free il suo segno distintivo: fondata nel 2001, la maison di Stella McCarney non ha mai fatto uso di pelle, piume e pellicce, e da sempre promuove una svolta etica sulle passerelle. Non possiamo parlare di un brand totalmente cruelty-free, perché continua a usare seta, lana (proveniente da allevamenti controllati) e cashmere riciclato, ma è indubbio che McCartney sia da considerare tra i pionieri della moda (più) sostenibile, specialmente nell’ambito luxury.

Stella McCartney: cavalli in passerella accanto ai modelli

Sicuramente, la decisione di portare cavalli in passerella non ha ricevuto un parere unanime: una parte di pubblico li ha considerati “una fonte di distrazione” rispetto al focus dell’evento, altri ancora hanno giudicato l’evento stesso inadatto a ospitare degli animali. Rispetto a quest’ultimo punto, la maison in una nota ha rassicurato il pubblico affermando di aver scelto l’addestratore di cavalli francese Jean-François Pignon, noto per utilizzare metodi di addestramento “gentili”.

In più, ha sottolineato che questi animali in particolare sonoabituati a stare con grandi gruppi persone“, lasciando intendere che nessun cavallo possa aver in qualche modo risentito del coinvolgimento nello spettacolo. Nel backstage, McCartney ha aggiunto: “La differenza è che questi animali sono vivi e la realizzazione dei miei vestiti non ha comportato l’uccisione di nessuno“.

E se da un lato è sicuramente evidente l’intento nobile della stilista e il messaggio lanciato all’intero mondo della moda sulla possibilità di creare capi con materiali cruelty-free, resta indubbio che il coinvolgimento dei cavalli sia stato esso stesso una forma di sfruttamento e strumentalizzazione: tra sostenitori e detrattori, tu da che parte ti collochi?

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