Istat: in Italia 7 imprese su 10 investono sulla sostenibilità ambientale. Una strategia vincente

Quello della sostenibilità ambientale (e non) è un tema che riguarda sempre più imprese in Italia, che agiscono in vari modi attraverso quella che è ormai parte integrante e determinante della strategia d'impresa: lo rivela un report pubblicato dall'Istat lo scorso 12 giugno.

In Italia, sette imprese su dieci mettono in atto comportamenti sostenibili: a rivelarlo è il report “Sostenibilità nelle imprese: aspetti ambientali e sociali”, pubblicato dall’Istat lo scorso 12 giugno, con una rilevazione svolta tra maggio e ottobre del 2019 in base a dati relativi al 2018. L’obiettivo è verificare gli avanzamenti rispetto ai criteri Esg (Environmental, Social, Governance). Quello che emerge analizzando un campione di circa 280 mila imprese con 3 e più addetti, è una certa propensione alla sostenibilità sociale e ambientale, con l’84,3% delle imprese che ha portato a termine almeno una azione di sostenibilità sociale (che include le azioni realizzate per il benessere lavorativo e la sicurezza) e il 75,8% ha realizzato almeno una azione di sostenibilità ambientale.

Concentrandosi sull’aspetto ambientale, si nota come l’impegno in questo ambito si distingua in base alla tipologia di imprese: sono le industrie in senso stretto (71,6%) e quelle delle costruzioni (71,1%) a essere maggiormente impegnate su questo fronte, rispetto alle imprese dei servizi (64,5%), anche se tra queste mostrano percentuali elevate (73,1%) quelle attive nel settore della Sanità e dell’assistenza sociale. Anche le dimensioni delle imprese risultano una discriminante, dal momento che le unità produttive di grandi dimensioni (con 250 addetti e oltre) presentano valori di oltre 10-20 punti percentuali superiori alla media nazionale in tutte le macro attività: rispetto all’impatto ambientale siamo di fronte a un +18 punti percentuali.

Sostenibilità ambientale: una questione di “reputazione”?

La sostenibilità ambientale è un tema ormai molto sentito in ogni ambito tanto che, dal punto di vista dei consumatori, non è raro che si tratti di una discriminante fondamentale per scegliere o meno un determinato bene o servizio. Siamo dunque di fronte a quella che è ormai diventata parte integrante e determinante della strategia di numerose imprese: basti pensare che la riduzione dell’impatto ambientale della propria attività è legata al miglioramento della reputazione verso clienti e fornitori per il 32,1% delle imprese analizzate, anche se per il 27,8% delle attività questa scelta risulta in ogni caso coerente con l’attività dell’impresa stessa.

Fonte: report Istat “Sostenibilità nelle imprese: aspetti ambientali e sociali”

 

Ridurre lo spreco idrico

Tra le misure messe in campo dalle imprese italiane per migliorare la propria sostenibilità ambientale è degna di nota la gestione delle risorse idriche, che nel nostro Paese presenta diverse criticità, specie per motivi legati alla scarsa disponibilità naturale, all’inefficienza delle reti di distribuzione dell’acqua e alla presenza di sostanze inquinanti riconducibili alle attività umane. Dai dati risulta che nel periodo tra il 2016 e il 2018, sei imprese su dieci hanno messo ai primi posti gli interventi per contenere prelievi e consumi di
acqua. Seguono i trattamenti delle acque reflue per il controllo degli inquinanti – possibili solo nell’ambito di alcune realtà produttive – effettuati da un quinto delle imprese, e quelli per il riutilizzo e riciclo delle acque (8% delle imprese).

Anche in questo caso siamo di fronte a una tipologia di interventi messi in atto in maniera differente in base alla tipologia di impresa: gli interventi di trattamento delle acque reflue sono più diffusi nell’industria in senso stretto e, al suo interno, nell’estrazione di minerali da cave e miniere, nella fornitura di acqua, reti fognarie e attività di gestione dei rifiuti e risanamento e nell’industria manifatturiera. Le azioni messe in atto per contenere i consumi e i prelievi di acqua vengono intraprese più frequentemente dalle imprese dei servizi (61,4%) e da quelle di minori dimensioni (61,5% per le imprese con 3-9 addetti). Le imprese del Mezzogiorno si dimostrano più attente nell’utilizzo dell’acqua – anche per la minore disponibilità della risorsa idrica in questa porzione del territorio – con il 64,5% che applicano misure per la riduzione dei prelievi, il 25,7% per il controllo degli inquinanti, il 10,3% per il recupero e riutilizzo delle acque di scarico.

Non mancano in ogni caso anche le misure adottate per un uso più sostenibile dell’energia e dei trasporti, con il settore della fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata che registra un’elevata incidenza di investimenti per l’efficientamento energetico: il 43,8% delle imprese di questo settore ha installato macchinari, impianti e/o apparecchi che riducono il consumo energetico e il 18,5% ha provveduto all’isolamento termico degli edifici e/o realizzato edifici a basso consumo energetico e per lo sfruttamento di fonti di energia “pulita”.

Fonte: report Istat “Sostenibilità nelle imprese: aspetti ambientali e sociali”

Ma non è tutto: per alcune imprese la sostenibilità ambientale è un obiettivo da estendere anche ai fornitori della filiera produttiva, coinvolgendoli nelle iniziative di riduzione dell’impatto ambientale delle proprie attività: parliamo del 14,0% delle imprese per i fornitori italiani e dell’1,5% per i fornitori stranieri.

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