Ormai è sotto gli occhi di tutti: i claim “senza gelatina animale” affollano le etichette di una grande varietà di caramelle morbide e gommose, rispondendo alla richiesta di prodotti più sostenibili, salutari ed etici. Già da tempo diverse aziende, tra cui noti e storici marchi internazionali, hanno lanciato sul mercato caramelle vegane, adattandosi ai cambiamenti negli stili alimentari dei consumatori – che puntano sempre più sulle opzioni plant-based. Un fenomeno che è cresciuto soprattutto con la pandemia, che ha puntato i riflettori sulla connessione tra alimentazione e salute. Di rimando, i consumatori optano per stili di vita più sani, che escludono sempre più spesso gli ingredienti di origine animale.
Caramelle gommose: cosa c’è di non vegan?
Non tutti lo sanno, ma da sempre le caramelle morbide e gommose sono tali grazie all’impiego della gelatina alimentare, riportata in etichetta con la sigla E441.
È ottenuta lavorando
- tendini
- ossa
- cartilagini
- legamenti
ovvero gli scarti degli animali vittime della macellazione – soprattutto bovini e suini.
Il suo impiego è normato dal regolamento CE 853/2004, che indica che:
“per la produzione di gelatina destinata all’utilizzazione negli alimenti possono essere impiegate le seguenti materie prime”:
a) ossa diverse dai materiali specifici a rischio secondo la definizione di cui all’articolo 3, paragrafo 1, lettera g), del regolamento (CE) n. 999/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio (1);
b) pelli di ruminanti d’allevamento;
c) pelli di suini;
d) pelle di pollame;
e) tendini e legamenti;
f) pelli di selvaggina selvatica.
Altri ingredienti non vegan
La gelatina, però, è solo uno degli ingredienti di origine animale che si possono trovare nelle caramelle. Di seguito un elenco di quelli più comuni:
- Mono e digliceridi degli acidi grassi: sono degli emulsionanti che vengono spesso impiegati per produrre caramelle tipo “mou” e gomme da masticare. Possono essere sia di origine vegetale che di origine animale (scarti dell’industria della carne e del pellame), e solo l’azienda produttrice può fornire indicazioni sulla loro origine.
- Carminio: è un colorante rosso riportato in etichetta con la sigla E120; si ottiene dall’insetto cocciniglia, in particolare dalle femmine gravide che vengono macinate per ottenere una polvere colorante.
- Miele: è spesso utilizzato nelle caramelle “medicinali”, perché considerato utile per alleviare sintomi come mal di gola e tosse. Viene accostato al limone o al latte, e ovviamente non è un ingrediente vegan perché la sua produzione comporta lo sfruttamento delle api.
- Cera d’api: può essere bianca o gialla, e viene impiegata dall’industria dolciaria come agente di rivestimento.
- Latte vaccino: uno tra gli ingredienti più usati dall’industria dolciaria, è presente in numerose tipologie di caramelle (specialmente ripiene). Spesso viene utilizzato il siero di latte.
- Gommalacca: è un additivo usato spesso per trattare la buccia di frutta come mele, arance o limoni, ma è impiegato anche nell’industria dolciaria come agente di rivestimento. La gommalacca è presente in etichetta con la sigla E904, ed è ottenuta dalle secrezioni di un piccolo insetto, la Tachardia lacca, della famiglia della Cocciniglie.
Naturalmente, ci sono molte aziende che producono caramelle vegane, per andare incontro alle richieste di mercato; aderendo allo standard VEGANOK, assicurano ai consumatori caramelle 100% vegetali.
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