Abbiamo intervistato Davide Rivetti, enotecnico e titolare dell’azienda agricola biologica Massimo Rivetti, per farci svelare il segreto dietro la coltivazione della vite in sistema biologico.
Situata nel cuore delle Langhe, a Neive, l’azienda Massimo Rivetti coltiva ben 25 ettari di vigneto senza l’uso di sostanze chimiche, quali erbicidi e pesticidi, e ricorrendo esclusivamente a fermentazioni naturali con lieviti indigeni. I vigneti producono principalmente vini Barbaresco e Barbera d’Alba e sono vendemmiati manualmente nel momento di massima maturità. Da poco l’azienda ha anche ottenuto la certificazione VEGANOK, e in questa intervista Davide Rivetti ci spiega anche come questa certificazione si integra all’interno della loro produzione.
VEGANOK: Potrebbe raccontarci brevemente la storia dell’azienda Rivetti e come si è evoluta nel tempo?
Davide Rivetti: Per cinque generazioni, la famiglia Rivetti ha coltivato con passione l’uva nei rigogliosi vigneti di Neive. Ma è solo da due generazioni che questa tradizione si è trasformata in arte, con Massimo Rivetti che ha dato vita a vini di eccellenza, imbottigliati con l’orgoglio di portare il prestigioso nome dei Rivetti in ogni angolo del globo.
VEGANOK: La figura del nonno ha un ruolo importante nella storia della vostra azienda. Quale è stato il suo contributo e come ha influenzato la vostra filosofia produttiva?
Davide Rivetti: Il nonno, così come i suoi predecessori, ha sempre creduto nelle potenzialità della propria terra, coltivando vigneti di Barbera e Nebbiolo che oggi raggiungono i 75 anni. Per noi questo è un patrimonio che vogliamo conservare per le generazioni future, cercando di mantenere le piante originali il più a lungo possibile.
VEGANOK: La vostra azienda adotta pratiche agricole sostenibili come l’assenza di erbicidi e pesticidi, la gestione naturale delle erbe e degli insetti, e la vendemmia manuale. Potrebbe spiegare come queste pratiche contribuiscono alla salute delle viti?
Davide Rivetti: Da anni, la nostra azienda ha abbandonato l’uso di sostanze chimiche, impegnandosi a preservare la salute della vite, dell’ecosistema e di coloro che vi lavorano quotidianamente. Questa scelta ci ha permesso di creare un ambiente più prospero e un ecosistema più equilibrato, poiché l’eliminazione degli erbicidi e dei pesticidi ha favorito una maggiore vitalità delle viti e una stabilizzazione del sistema viticolo nel suo complesso.
VEGANOK: Come funziona il metodo della “confusione sessuale” per la gestione degli insetti e quali benefici comporta?
Davide Rivetti: Il metodo della “confusione sessuale” è una tecnica di controllo degli insetti che si basa sull’utilizzo di feromoni sintetici per disturbare il comportamento riproduttivo degli insetti dannosi. I feromoni sono sostanze chimiche naturali prodotte dagli insetti per comunicare tra loro, in particolare per l’accoppiamento. Il processo funziona in questo modo: i feromoni sintetici vengono distribuiti nell’ambiente in quantità tale da saturare l’aria e confondere gli insetti maschi, rendendo difficile per loro individuare le femmine. Poiché l’accoppiamento è fondamentale per la riproduzione degli insetti, questa confusione sessuale porta alla riduzione delle possibilità di fecondazione delle femmine da parte dei maschi e, di conseguenza, alla diminuzione della popolazione.
I maggiori benefici derivati dall’uso di questo metodo sono:
- Nessun utilizzo di insetticidi chimici
- Minore impatto sulla biodiversità: poiché la confusione sessuale mira specificamente agli insetti dannosi, ha un impatto minore sugli organismi non bersaglio, preservando così la biodiversità dell’ecosistema.
- Sicurezza per gli operatori agricoli: riducendo la necessità di maneggiare sostanze chimiche pericolose, la confusione sessuale può migliorare la sicurezza e la salute degli operatori agricoli.
VEGANOK: Potrebbe spiegarci l’importanza delle fermentazioni naturali con lieviti indigeni nella produzione dei vostri vini?
Davide Rivetti: Le fermentazioni naturali con lieviti indigeni svolgono un ruolo fondamentale con l’obiettivo di esprimere al meglio il territorio. I lieviti indigeni sono quelli presenti naturalmente sulla buccia dell’uva e nell’ambiente circostante il vigneto. Utilizzando questi lieviti autoctoni per la fermentazione, si permette al vino di esprimere le caratteristiche uniche del territorio in cui è stato coltivato l’uva. Questo porta a vini che riflettono fedelmente il terroir, ovvero il clima e l’ambiente specifico in cui sono cresciute le viti.
VEGANOK: La vostra azienda coltiva 25 ettari di vigneti in sistema biologico. Quali sono le principali sfide e i benefici di questa scelta?
Davide Rivetti: Le maggiori sfide sono:
- La gestione delle malattie e delle infestazioni senza l’uso di pesticidi sintetici può essere più complessa e richiedere strategie alternative come il controllo biologico e l’uso di composti naturali.
- Il sistema biologico spesso richiede una maggiore intensità di lavoro manuale per controllare le erbe infestanti, gestire le malattie e le infestazioni e mantenere l’equilibrio ecologico nell’ambiente circostante.
- L’utilizzo di pratiche biologiche e l’adozione di strategie alternative possono comportare costi operativi più elevati rispetto alla coltivazione convenzionale, ad esempio per l’acquisto di composti naturali o per la maggiore intensità di lavoro manuale necessaria.
I maggiori benefici sono:
- Il sistema biologico favorisce la biodiversità del suolo e dell’ecosistema circostante, promuovendo la salute a lungo termine del terreno e delle piante.
- La coltivazione biologica permette di produrre uve più naturali e autentiche, che riflettono meglio le caratteristiche del territorio e del terroir, contribuendo a vini di qualità superiore.
- La produzione biologica riduce l’impatto ambientale negativo associato all’uso di pesticidi sintetici, contribuendo alla conservazione della biodiversità e alla riduzione dell’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo. Inoltre, riduce l’esposizione degli agricoltori e dei consumatori a sostanze chimiche nocive.
VEGANOK: Parliamo del vino Barbera d’Alba “Senza Segreti”. Il nome “Senza Segreti” è molto evocativo. Qual è il significato dietro questo nome e come rappresenta il vostro approccio alla vinificazione?
Davide Rivetti: Senza Segreti nasce un po’ come una provocazione per mostrare il risultato di una vinificazione “estrema”, nel senso che si vuole portare in bottiglia un vino dove il minimo intervento in cantina lascia spazio al vigneto e al suo ecosistema di esprimersi liberamente. Inoltre è stata presa la decisione di non aggiungere solfiti per esaltare il frutto e la freschezza del vitigno utilizzato.
VEGANOK: Questo vino viene prodotto con il minimo intervento in cantina per esaltare il frutto e la freschezza. Potrebbe descrivere l’esperienza sensoriale visiva olfattiva e gustativa di questo vino? Ci faccia assaporare con le parole questo vino magnifico.
Davide Rivetti: Indubbiamente, questo vino è una vera e propria esplosione sensoriale, inizia già con un colore profondamente intenso. Un rubino ardente che tinge il bicchiere con eleganza e promette un viaggio delizioso attraverso il palato. Al naso, è un tripudio di frutti rossi, le fragranze sono vivide e pronunciate, invitando a immergersi ancora di più nell’esperienza sensoriale che questo vino ha da offrire.
In bocca, si rivela come un abbraccio caloroso di un vino giovane e vibrante. La freschezza del frutto è la protagonista indiscussa, con una netta e avvolgente presenza che coccola il palato a ogni sorso.
È un omaggio al vitigno e al territorio che lo ha generato, un’espressione autentica della passione e dell’abilità dell’enologo che lo ha plasmato.
VEGANOK: Come si integra la certificazione VEGANOK nella vostra produzione?
Davide Rivetti: La decisione di ottenere la certificazione VEGANOK è stata intrapresa con una profonda consapevolezza del nostro ruolo nell’ecosistema che ci circonda. Anche se nel mondo vinicolo l’utilizzo di sostanze di origine animale è limitato, riteniamo sia cruciale fare la nostra parte per tutelare gli animali e l’ambiente.
Questo impegno va oltre il semplice rispetto delle normative. È un’attestazione del nostro impegno morale ed etico a favore del benessere animale e della sostenibilità ambientale. Siamo consapevoli che ogni azione, anche la più piccola, può contribuire a un impatto positivo sul nostro pianeta e sulle creature che lo abitano.
Con la certificazione VEGANOK, garantiamo ai consumatori che i nostri vini sono prodotti nel pieno rispetto degli standard vegan, escludendo completamente l’uso di qualsiasi ingrediente di origine animale nel processo di produzione. È un modo tangibile per dimostrare il nostro impegno nel creare vini che siano non solo deliziosi, ma anche eticamente responsabili e rispettosi dell’ambiente.
Grazie a Davide Rivetti, enotecnico e titolare dell’azienda Massimo Rivetti, per aver risposto alle nostre domande, dimostrando che non solo una viticoltura biologica e naturale è possibile, ma dà vita a vini dal sapore autentico e con caratteristiche uniche.
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