È di poco tempo fa l’annuncio del gruppo Tonazzo, azienda simbolo del settore alimentare italiano da sempre specializzata nella carne, di voler scrivere un nuovo capitolo della sua storia dedicandosi interamente al plant-based.
La macelleria Tonazzo, attiva dal 1888, ha annunciato che dal 31 dicembre 2024 abbandonerà la produzione di carne per dedicarsi esclusivamente ai prodotti plant-based con il marchio Kioene. Questa scelta coraggiosa segna un punto di svolta storico per l’azienda e per l’intero settore alimentare italiano, dimostrando che un cambiamento radicale è possibile, e auspicabile.
Una svolta epocale
Guidata dai fratelli Stefano e Albino Tonazzo, l’azienda ha deciso di voltare pagina dopo una lunga riflessione sui propri valori e sull’impatto ambientale della produzione di carne.
Studi internazionali di LCA (Life Cycle Assessment) hanno dimostrato che le proteine vegetali hanno un impatto ambientale oltre dieci volte inferiore rispetto a quelle animali, a parità di valore proteico. Secondo quanto riportato da Stefano Tonazzo, sono stati proprio questi dati a spingere l’azienda a mettere in discussione il proprio modello produttivo, scegliendo di investire in soluzioni più ecologiche e innovative. Questa consapevolezza si è poi trasformata in una strategia concreta, con una riconversione produttiva che mira a ridurre le emissioni di gas serra, il consumo di acqua e l’impatto complessivo sull’ambiente.
Kioene: da pioniere del plant-based a leader del mercato
Nata nel 1988 da un’intuizione di Albino Tonazzo durante un viaggio in Brasile, Kioene è diventata un riferimento per l’alimentazione vegetale. L’azienda ha investito costantemente nella ricerca e nello sviluppo di prodotti innovativi, proponendo diversi tipi di prodotti plant-based tra burger, cotolette, polpette e piatti pronti, a cui da poco si è aggiunto anche uno spalmabile a base di anacardi.
In un momento storico in cui in Italia non si sono mai registrati così tanti vegetariani e vegani – come confermano i dati rilevati dall’Osservatorio VEGANOK, realizzati anche grazie all’analisi delle migliaia di aziende già certificate VEGANOK in Italia e nel mondo – Kioene ha rivelato di detenere una quota di mercato del 40% nel settore del plant-based tra prodotti a marchio e non. Possiamo affermare che questo successo è certamente frutto di un approccio lungimirante che ha saputo anticipare le esigenze di un mercato sempre più attento a temi quali la sostenibilità e l’etica.
Dalla carne al vegetale: una transizione vincente anche dal punto di vista economico
La decisione di abbandonare la carne è però anche strategica. Nel 2023 il marchio Kioene da solo ha registrato un fatturato di 53,4 milioni di euro, sugli 80 milioni dell’intero gruppo Tonazzo, con una crescita stimata di circa il 20% ogni anno. Questi risultati confermano che oltre a essere possibile e attuabile, una transizione del genere, addirittura tra poli opposti, che prevede una riconversione della produzione e del personale, ha anche un ritorno economico non indifferente.
L’azienda ha saputo coniugare visione etica e profitto, costruendo un modello di successo che rappresenta un punto di riferimento per l’intero settore alimentare. L’espansione nei mercati internazionali è un altro tassello importante della strategia di crescita di Kioene, che adesso punta a portare i suoi prodotti anche oltre i confini nazionali.
Un esempio per un futuro più etico e sostenibile
La storia di Kioene è una testimonianza concreta che la transizione verso un modello alimentare etico e sostenibile è possibile, e può anche rappresentare una straordinaria opportunità di crescita e inserimento in una fetta di mercato in continua e costante espansione, non solo a livello nazionale. Cambiare, dunque, è possibile, e farlo significa costruire un futuro migliore per il pianeta e per le prossime generazioni.
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